La proposta è di una “quasi libreria” che si identifica in due tavole di legno grezzo di segheria, di forte spessore, contrapposte a un’esile struttura di metallo che le sorregge nello spazio. L’intento era di riproporre una presenza “forte” del legno, materiale nobile, oggi sempre più snaturato nella sua essenza, privato ormai dei suoi segni particolari come crepe e nodi, spesso omogeneizzato e sterilizzato per un pubblico che ha perso il senso di quelle emozioni. “Wood” costituisce una sorta di metafora di libreria, primaria e arcaica.